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Martedì 24 luglio 2012

Contenuti

Diagnosi dell’HIV e monitoraggio presso il sito di cura

Chewe Luo, UNICEF.

UNITAID, il fondo internazionale istituito per facilitare l’acquisto di farmaci per l’HIV e la tubercolosi, stanzierà 140 milioni di dollari per accelerare ed ampliare la fornitura di kit per test effettuabili al sito di cura (point-of-care test, POCT) per il rilevamento di carica virale, conta dei CD4 e diagnosi precoce dell’infezione da HIV nei neonati.

Attualmente molte persone affette da HIV nei paesi a basso e medio reddito non hanno accesso a questi test, che sono costosi e devono essere effettuati in laboratori dotati di tecnologie avanzate. I campioni di sangue prelevati vengono inviati in laboratorio per le analisi, e il paziente a volte non torna mai a ritirare i risultati. Con la diagnostica point-of-care, invece, il test non è più appannaggio del laboratorio, ma viene fornito al paziente, che può sapere l’esito immediatamente.

La speranza è che, con una più ampia disponibilità di test point-of-care, si riesca a diagnosticare l’infezione da HIV in un numero maggiore di neonati e bambini e quindi fornire loro un trattamento il più tempestivamente possibile. I test faciliteranno anche la somministrazione del trattamento alle madri, riducendo il rischio di trasmissione materno-fetale e consentendo loro di mantenersi in vita.

In partnership with UNICEF

L’HIV tra gli uomini gay

Uno dei grandi temi affrontati nella Conferenza di quest’anno è il dilagare dell’epidemia tra gli uomini gay e, più in generale, quelli che fanno sesso con altri uomini (MSM).

Dai risultati di uno studio statunitense presentato alla Conferenza emerge che il tasso di nuove infezioni tra MSM di etnia nera in sei grandi centri urbani americani era simile a quello rilevato nei paesi africani più colpiti dall’HIV.

Per lo studio è stato arruolato un totale di 1553 MSM di etnia nera, dei quali 1168 sapevano di essere negativi all’HIV (174 erano invece già sieropositivi, gli altri 165 lo sono risultati a seguito del test effettuato prima dell’arruolamento).

Ogni anno, ha contratto il virus dell’HIV il 3% dei sieronegativi partecipanti allo studio. Per quelli sotto i 30 anni di età, la percentuale sale al 6%.  Si sono riscontrati tassi di infezione più elevati anche tra coloro che presentavano altre infezioni sessualmente trasmissibili (6%).

I soggetti disoccupati o a basso reddito avevano più probabilità, rispetto a quelli con redditi più alti, di risultare positivi al test HIV effettuato all’arruolamento.

 

Prevenzione dell’HIV: la circoncisione

Sono stati compiuti discreti progressi nell’attuazione di programmi di circoncisione in un buon numero di contesti poveri dell’Africa sub-sahariana, è stato detto alla Conferenza. Tuttavia si sono registrati vari casi di sindrome da burnout tra il personale, e non sono mancate resistenze o manifestazioni di disagio riguardo tali programmi.

Come è stato detto ai delegati, nella provincia di Nyanza, in Kenya, l’80% degli uomini di età compresa tra i 15 e i 24 anni è adesso circonciso.

In effetti, i programmi di circoncisione sono stati portati avanti a un ritmo tale da provocare casi di burnout nel personale medico, il che ha spesso portato ad azioni di  task-shifting, ossia la procedura è stata delegata dai medici al personale infermieristico o ausiliario.

La circoncisione è una pratica molto dibattuta. (Ieri si è tenuta davanti alla sede della Conferenza una manifestazione di attivisti che la contestavano). Anche alcuni dei delegati presenti hanno posto domande su casi reali da cui i benefici della circoncisione sembrano dubbi.

Per esempio, da un recente studio svolto in Zimbabwe è risultato che il 14% dei/delle partner di uomini circoncisi hanno contratto il virus dell’HIV, contro una percentuale del 12% tra i/le partner di uomini non circoncisi.

Gli esperti hanno risposto che con tutta probabilità ciò si deve al fatto che lo studio offriva solo una fotografia della situazione, e alcuni degli uomini potevano essersi infettati prima della circoncisione.

Altri delegati hanno portato all’attenzione dell’uditorio i risultati di uno studio secondo cui la circoncisione degli uomini sieropositivi risultava in un maggior rischio di trasmissione del virus ai/alle partner. La risposta è stata che, probabilmente, questo era dovuto al fatto che era stata ripresa l’attività sessuale prima della completa guarigione.

Costi e benefici dei programmi di scambio di siringhe negli USA

Foto: Joe Mabel (http://commons.wikimedia.org/wiki/User:Jmabel).

Come dimostrato da un modello matematico, ampliare i programmi di scambio siringhe ripagherebbe molto, in termini di rapporto costi-benefici.

Finanziare la distribuzione di strumenti sterili per iniezione ai tossicodipendenti è vietata per legge, negli Stati Uniti. Eppure, il 10% circa delle nuove infezioni da HIV che si verificano ogni anno interessano consumatori di droghe per via iniettiva.

Il modello dimostra che l’ampliamento di tali programmi fino a coprire il 10% dei consumatori di droghe avrebbe un costo di 64 milioni di dollari l’anno, ma allo stesso tempo impedirebbe quasi 500 nuove infezioni l’anno, il che si tradurrebbe, al netto, in un notevole risparmio nei costi per i trattamenti salva-vita (193 milioni di dollari).

HIV e malattie: le infezioni opportunistiche negli USA

Henry Masur. Image ©Liz Highleyman/hivandhepatitis.com

Resta alta l’incidenza di malattie AIDS-definenti nelle aree urbane statunitensi, come dimostra un nuovo rapporto.

Si chiamano ‘infezioni opportunistiche’ le malattie che insorgono nella persona sieropositiva a causa dell’indebolimento del suo sistema immunitario.

Nel complesso, l’incidenza delle infezioni opportunistiche è molto diminuita grazie ai continui progressi in materia di trattamento e cure per le persone sieropositive.

Ciò nonostante, ai delegati presenti alla Conferenza di Washington è stato spiegato che sono diminuiti molto meno i tassi di alcune infezioni come la candidosi esofagea e la polmonite da pneumocystis carinii (PCP). Anzi, negli ultimi anni si è registrato un aumento di nuovi casi.

Spiegazioni plausibili sono la diagnosi tardiva dell’HIV e gli ostacoli all’accesso alle cure. Gli autori dell’indagine hanno sottolineato come il problema delle infezioni opportunistiche sia ancora quanto mai attuale per le persone sieropositive negli Stati Uniti, e hanno espresso la preoccupazione che il personale medico-sanitario stia gradualmente perdendo il bagaglio di conoscenze necessario a curarle.

I ricercatori hanno inoltre rilevato come, tra le cause di malattia, siano sempre più frequenti l’ipertensione, le malattie correlate al fumo, le patologie renali e l’epatite C, probabilmente anche perché, grazie all’efficacia degli attuali trattamenti per l’HIV, i pazienti vivono più a lungo e arrivano ad invecchiare.

I programmi per il trattamento HIV sul posto di lavoro fanno risparmiare le aziende

Foto: Miniera d’oro a Johannesburg, Sudafrica

Dando accesso al trattamento HIV sul posto di lavoro, le aziende possono risparmiare cifre considerevoli, come dimostrano i dati di uno studio presentato alla Conferenza di Washington.

Sono stati presi in considerazione i costi dei programmi per fornire la terapia HIV ai lavoratori di due miniere d’oro sudafricane.

Con un modello matematico, sono stati stimati i costi previsti per un arco di tempo che va dal 2003 al 2022.

I risultati dimostrano che la spesa annua per i trattamenti ammonterebbe a 1,4 milioni di dollari americani, ma che il datore di lavoro risparmierebbe oltre 4 milioni all’anno grazie alla diminuzione dell’assenteismo e di altri risarcimenti per malattia o morte.

La neuropatia periferica nei bambini

Secondo uno studio effettuato in Sudafrica, un quarto dei bambini che assumono il trattamento HIV sviluppa neuropatia periferica.

Questi risultati denunciano la limitatezza delle opzioni farmacologiche disponibili per il trattamento dei bambini sieropositivi.

La neuropatia periferica è una dolorosa lesione dei nervi periferici, soprattutto negli arti inferiori e nei piedi. È un noto effetto collaterale di alcuni medicinali anti-HIV di vecchia generazione, in particolare d4T e ddI.

Il farmaco d4T (stavudina, Zerit) è un caposaldo dei programmi per il trattamento HIV nei contesti con risorse ridotte. Tuttavia, a causa dei pesanti effetti collaterali, non è più raccomandato se sono disponibili alternative economicamente accessibili (in particolare il tenofovir, Viread).

Per il trattamento dei bambini sieropositivi, è impiegata una formulazione in polvere del tenofovir, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato delle linee guida per il dosaggio.

L’86% dei bambini sieropositivi partecipanti allo studio erano a regime di d4T, e un quarto di essi aveva sviluppato neuropatia periferica.

Secondo i ricercatori, lo studio sottolinea anche l’importanza di ascoltare cosa hanno da dire i bambini stessi della loro esperienza con il trattamento HIV, perché è fondamentale per la diagnosi e per il trattamento della neuropatia periferica. Sono disponibili degli strumenti di valutazione, facili da somministrare ed economici, per stabilire la gravità dei sintomi e il loro impatto, oltre che per individuare gli interventi che possono alleviarli.

In partnership with UNICEF

Lo stand di NAM è alla Exhibition Hall C!

Lo staff NAM allo stand, a Washington. Immagine di Greta Hughson/aidsmap.com

Se sei a Washington per AIDS 2012, non esitare ad andare a trovare NAM alla Exhibition Hall C. La troverai allo stand numero 22. Lo staff di NAM sarebbe lieto di conoscerti, farsi raccontare di te e parlarti del suo lavoro come organizzazione.

Se invece non puoi partecipare alla Conferenza, scopri di più sulla sua attività sul blog e nella pagina web delle sue pubblicazioni su aidsmap.com.

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L’applicazione ti informerà sui resoconti giornalieri di NAM sui nuovi studi e le nuove controversie in materia di trattamento e prevenzione dell’HIV provenienti da tutto il mondo, seguendo anche gli sviluppi chiave in materia di epatiti, tubercolosi e altre malattie correlate all’HIV.

Oltre agli articoli scritti dal nostro staff, ogni giorno verranno selezionate storie collegate all’HIV raccolte dai siti web di tutto il mondo.

Durante ADIS 2012, grazie all’applicazione potrai ricevere dei contributi tratti da questi bollettini e una selezione di tweet dalla Conferenza.

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